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Oggetto della tesi di laurea presa in esame è il recupero di un ex zuccherificio dei primi del ’900, posto ai margini dalla cittadina di Mezzano, sulla direttrice Ferrara–Ravenna, realizzato in muratura faccia a vista e copertura sorretta da capriate metalliche; si tratta di un edificio rappresentativo dell’architettura industriale del XX sec, del quale resta solo l’involucro esterno.
L’approccio al tema è stato non privo di dubbi, infatti il riuso delle vecchie fabbriche non manca di provocare accese polemiche, che si dividono fra chi sostiene il restauro integrale, e chi invece lo critica. Anziché il semplice recupero di un “contenitore”, si è deciso di combinare la conservazione di un pregevole edificio di architettura industriale e l’innovazione di un nuovo progetto di architettura: un doppio registro che salvaguarda l’esistenza storica e accetta nello stesso momento la responsabilità della trasformazione e della modificazione qualitativa dell’esistente.
Il progetto prevede la realizzazione di un consistente polo di aggregazione e servizi, in uno spazio che è entrato e rimane nella memoria collettiva della città, per destinarlo a fabbrica della musica, della cultura e del benessere fisico.
Relatore: arch. Vittorio Spigai
Studenti: Matteo Rebuffi e Giovanni Plazzi
Università: IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Anno accademico: 2004-2005